DISTANZA: 9,0 km, 17 min
Il Museo Arti Gusto Buonvicino, ovvero M.A.G.B., è un luogo di cultura gestito direttamente dal Comune di Buonvicino ed è stato inaugurato il 1 febbraio del 2014.
Nasce grazie al lavoro di raccolta e di conservazione svolta dal Professore Francesco Casella, che per tutti gli anni ’80 e ’90 lo ha visto chiedere agli abitanti del paese e della sua campagna tutti quegli oggetti ormai in disuso che si rifanno al mondo contadino. Buona parte del Museo, infatti, è allestita con oggetti, strumenti, vestiti, foto e spazi che riportano ad uno spaccato di vita fatto di duro lavoro nei campi e di semplicità e veridicità dei sentimenti. Nel museo vi sono però anche altre sezioni, che riflettono la volontà degli amministratori di voler proporre una struttura capace di poter accontentare tutti.
Lo spazio dedicato all’Arte Sacra, con diversi oggetti importanti per la storia del nostro territorio perchè testimoniano la ricchezza della sua Chiesa e la bravura delle maestranze del tempo in cui questi sono stati realizzati, si copre un arco di tempo che va dal 1800 al 1900. Lo spazio dedicato all’archeologia conserva reperti rinvenuti nel territorio di Buonvicino, quindi importanti per affermare le origini del paese e per confermare la presenza e il passaggio di diverse popolazioni, e perché no anche l’importanza economica del nostro paese.
Buonvicino è una delle porte del Parco Nazionale del Pollino, non poteva quindi mancare uno spazio dedicato allo stesso Parco: nella “Torretta” è possibile vedere da vicino una serie di pietre originarie del luogo e provenienti dalle diverse grotte ivi presenti e conoscere, anche, la flora e la fauna, ovvero il lupo e le orchidee selvatiche, che tra aprile e giugno fioriscono nei boschi di Leccio.
L’arte contemporanea è presente già all’esterno del Museo e fa da guida allo stesso. Dalla piccola piazza San Ciriaco Abate seguendo le rose del vento, piccoli tondi incastonati nella pavimentazione del centro storico, creati dai maestri ceramisti di Arte Pink, è possibile giungere al museo dove apprezzare altre opere degli stessi maestri: all’ingresso il mosaico che ripropone i borghi dell’Alto Tirreno Cosentino e nello spazio espositivo piccole sculture, piatti e pannelli in ceramica che variano dal soggetto sacro a quello profano.